La Continua Evoluzione del Tramway

Il nome italiano Tranvia deriva dalla parola anglosassone Tramway, che letteralmente significa strada armata con tram, ossia travi di legno.

Nel 1870 si iniziò a pensare ad un tipo di trazione differente da quella animale, la prima idea fu quella di alcuni tecnici americani, i quali decisero di introdurre nel loro paese una trazione a cavi, collegati ad un motore a vapore. Questa metodologia ebbe un discreto successo, tanto che si pensò di utilizzare motrici a vapore per la circolazione tranviaria, il primo tentativo si ebbe a livello teorico nel 1859 con l'americano Latter, a livello pratico invece nel 1871 con Tood, il quale sviluppò il progetto.

I primi tram a vapore comparvero dunque a Londra nel 1873, a Parigi nel 1876, mentre giunsero in Italia solo nel 1877, con la prima linea che collegava Milano a Saronno. L'impiego di caldaie a vapore istantaneo non incontrò però grandi consensi, numerose lamentele giunsero infatti a causa della scarsa velocità dei mezzi, in grado di viaggiare a circa 20 km/h, e della grande quantità di fumo prodotto.

Si cominciò dunque a studiare nuove tipologie di motori che fossero in grado di avere una potenza maggiore ed un livello di inquinamento minore. Si pensò subito ad una trazione elettrica, ed il primo esperimento avvenne nel 1879, si trattava di una tranvia che si alimentava elettricamente attraverso le rotaie. Il primo esempio venne realizzato nei pressi di Berlino, mentre qualche anno dopo, nel 1890, venne introdotto negli Stati Uniti, più precisamente in Virginia a Richmond, un metodo più razionale che utilizzava un unico cavo conduttore che permetteva un ritorno di corrente attraverso i binari.

In Italia la prima rete di tram elettrici venne costruita a Firenze nel 1890, seguita subito dopo da Milano, che ebbe il suo effettivo servizio di trasporto pubblico elettrico nel 1893.